2014/11/10

Intervista con il pilota commerciale Patrick Smith

di Hammer. L'originale inglese è disponibile qui.

Una delle obiezioni più comuni mosse dai complottisti è che i dirottatori non fossero sufficientemente preparati per guidare gli aerei e condurli verso gli obiettivi prestabiliti. Abbiamo già mostrato in passato come il parere della stragrande maggioranza dei piloti di linea professionisti sia diametralmente opposto e per approfondire l'argomento abbiamo chiesto anche il parere del pilota professionista Patrick Smith.

Patrick Smith è un pilota di linea con oltre vent'anni di esperienza. Attualmente guida dei Boeing 757 e 767. È anche l'autore del noto sito web Ask The Pilot e del libro Cockpit Confidential: Questions, Answers, and Reflections.

Come potrete leggere di seguito, Smith stronca anche questa leggenda complottista e dimostra come, una volta in più, il complottismo si basa su informazioni false diffuse da chi non ha alcuna competenza.

Ringraziamo Patrick Smith per la cortesia e la disponibilità.


Undicisettembre: Secondo te i dirottatori erano sufficientemente preparati per fare ciò che hanno fatto?

Patrick Smith: Penso che fossero abbastanza preparati per fare ciò che dovevano fare. Le loro intenzioni erano ovviamente molto specifiche e relativamente semplici, dal punto di vista del volo, ed era necessaria solo una certa quantità di preparazione.

Avevano avuto una formazione di base su aerei piccoli e leggeri. In seguito, almeno alcuni dei dirottatori avevano fatto pratica su simulatori di aerei più grandi, credo che fossero dei Boeing 727, per provare la sensazione di come si comporta un aereo di linea. Inoltre si erano procurati manuali e video di istruzioni dei 757 e 767, reperibili nei negozi di materiale per l'aviazione. Ma non fecero manovre complesse; dovevano solo guidare un aereo che era già decollato, in perfette condizioni meteorologiche, e condurlo contro la fiancata di un grattacielo. Questo non richiede grandi livelli di bravura e preparazione.

Detto ciò, certamente ebbero anche bisogno di un po' di fortuna, per esempio per quanto riguarda le condizioni meteo, e la trovarono.


Undicisettembre: Il più misterioso dei dirottatori è Hani Hanjour. La maggior parte dei complottisti pensa che la manovra che fece sia fisicamente impossibile. Cosa ne pensi?

Patrick Smith: Se guardi i tracciati radar, non c'è nulla di impossibile nella manovra di Hanjour. Non c'è neanche nulla di morbido, preciso o sorprendente. Sostanzialmente stava volando in modo scoordinato a velocità pericolosamente elevate, tenendo a malapena l'aereo sotto controllo e dimostrandosi il pilota scadente che era secondo tutte le testimonianze.


Undicisettembre: Molti complottisti credono anche che sia impossibile volare con un aereo di linea così grande a sei metri dal suolo come fece Hanjour. Cosa pensi di questa affermazione?

Patrick Smith: Non capisco per quale motivo dovrebbe essere impossibile. È perfettamente possibile volare ad alta velocità vicino al suolo almeno per un po' di tempo.

Ci sono fenomeni aerodinamici che renderebbero difficile continuare a volare vicino al suolo ad alta velocità, ma per un breve periodo volare in quelle condizioni è facilmente possibile.


Undicisettembre: Secondo te perché Hani Hanjour decise di colpire il lato del Pentagono invece di colpire in centro dall'alto? Questa seconda opzione sembra più facile, a prima vista.

Patrick Smith: Colpire un punto preciso dall'alto è molto difficile. In realtà non sappiamo se Hanjour avesse intenzione di colpire il lato dell'edificio o se semplicemente mancò il proprio obiettivo, ma in effetti gli era più facile arrivare in obliquo con un angolo molto piccolo rispetto al suolo. Se avesse puntato verso il centro, avrebbe potuto arrivare lungo e mancare il palazzo completamente.


Undicisettembre: Cosa pensi dei rottami dell'aereo trovati al Pentagono? Credi che siano troppo piccoli?

Patrick Smith: I complottisti obiettano che gli schianti aerei lasciano pezzi di rottami riconoscibili, come code, ali, motori mentre non si vide nulla di ciò nei danni al Pentagono. Ma le dinamiche di uno schianto possono variare considerevolmente e gli impatti ad alta energia spesso portano alla distruzione totale, senza lasciare grossi rottami o pezzi facilmente riconoscibili.

Guarda le foto dei rottami dello schianto del volo American Eagle 4184 nel 1994. Era un aereo a turboelica che andò in stallo ad alta quota e venne giù quasi verticalmente in un campo di terra morbida. L'unico pezzo riconoscibile era un frammento della coda. Il volo American 77 era un Boeing 757 che viaggiava a velocità molto più alta e non si schiantò in un campo ma contro una facciata di muratura e acciaio. L'impatto fu disintegrante: proprio ciò che c'era da aspettarsi.

Nonostante ciò c'erano comunque pezzi di metallo piccoli e contorti sui quali si poteva scorgere qualche frammento della livrea dell'American Airlines.


Undicisettembre: Puoi confermare una volta per tutte che non serve avere grandi capacità per spegnere il transponder come fecero i dirottatori? I complottisti dicevano in passato che serviva grande competenza e pratica, è vero?

Patrick Smith: Spegnere il transponder è facile quanto spostare un leva da una posizione a un'altra. Dovevano solo sapere dove si trovasse il transponder.


Undicisettembre: Il pilota può farlo da solo o ha bisogno di aiuto dai controllori di volo?

Patrick Smith: Il pilota può farlo facilmente da solo. Mi è stato chiesto molte volte: “Perché puoi spegnere il transponder?” Ci sono varie ragioni. Durante le normali operazioni accendi il transponder prima di muovere l'aereo e lo spegni quando arrivi a destinazione; il motivo per cui non viene lasciato acceso è che causerebbe segnali indesiderati in aeroporto. Inoltre c'è la possibilità che il dispositivo non funzioni correttamente o mandi segnali erronei al controllo del traffico aereo, nel qual caso viene chiesto di fare un “ciclo” del transponder, cioè spegnerlo e riaccenderlo; succede molto spesso. Terzo, è importante poter spegnere qualunque pezzo della strumentazione di bordo se dovesse prendere fuoco o fare fumo o subire qualunque tipo di guasto potenzialmente pericoloso.

I dirottatori spensero il transponder perché non volevano che i controllori di volo tracciassero la loro posizione, altitudine e velocità; i controllori di volo potevano ancora identificare l'aereo con quello che noi chiamiamo “radar primario”, il ritorno grezzo del radar che colpisce il lato dell'aereo, che però non ti dà i dettagli che il transponder può dare.


Undicisettembre: Molti complottisti sostengono che sia impossibile schiantare al suolo un aereo di linea verticalmente come fece Ziad Jarrah con il Volo 93. Cosa pensi di questa asserzione?

Patrick Smith: Perché no? Certo che si può schiantare verticalmente un aereo di linea. L'aereo potrebbe iniziare a distruggersi prima di arrivare al suolo, come sembra sia successo al volo 93, ma non c'è motivo per cui non si possa anzitutto portare l'aereo in picchiata quasi verticale.


Undicisettembre: I piloti dirottatori si esercitarono sui simulatori di volo. Puoi spiegarci cosa sono? Alcuni complottisti sembrano credere che siano solo software che si installano sul PC di casa.

Patrick Smith: Ci sono vari tipi di simulatori, ma quelli usati per l'addestramento dei piloti di linea sono grandi macchinari “full motion” che costano svariati milioni di dollari l'uno.

Alcuni dei piloti dirottatori affittarono un simulatore di un Boeing 727 per un po' di tempo. Il loro addestramento fu molto sbrigativo, ma per le intenzioni che avevano non serviva un addestramento dettagliato. Diede loro la sensazione generale di come sia pilotare un aereo di linea. Era tutto ciò di cui avevano bisogno.

La gente potrebbe domandarsi “Come ebbero accesso a questi simulatori?” Le compagnie aeree hanno le proprie strutture per l'addestramento, con simulatori propri, ma ci sono anche società terze che affittano i simulatori a tempo a chiunque possa permetterselo. Le regole e i protocolli di selezione possono essere diventati più rigidi da allora, ma all'epoca era piuttosto semplice noleggiare un simulatore “full motion” per un'oretta o due.


Undicisettembre: In generale, c'è qualcosa che ti fa pensare che la versione ufficiale sull'11/9 sia una bufala e che in realtà fu un autoattentato?

Patrick Smith: No. Dal punto di vista di un pilota di linea, non c'è nulla che mi faccia dubitare della ricostruzione ufficiale di ciò che accadde l'11/9. Ci sono sicuramente domande senza risposta sugli eventi di quel giorno, ma non ho dubbi sulle “controversie” legate agli aerei.

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