2008/02/18

Zerobubbole 16: Kevin Ryan descrive i test d'incendio del NIST. A modo suo

di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. L'articolo si riferisce al contenuto della versione di Zero presentata a ottobre 2007 alla Festa del Cinema di Roma.

Riprendiamo l'analisi del video Zero da dove l'avevamo lasciata, a circa 15 minuti dall'inizio. Parla ancora Kevin Ryan, ex dipendente di una società per il controllo delle acque potabili. C'entra qualcosa, questa sua qualifica, con l'ingegneria strutturale, con i collaudi antincendio, con i test metallurgici o con altre materie pertinenti all'11 settembre? Certo che no. Ma non lasciamoci distrarre da queste sottigliezze. Almeno Ryan non è uno dei testimoni di Zero che dice di essere la reincarnazione di Re Artù. Accontentiamoci.

KEVIN RYAN: Well, the floor models didn't collapse in the tests, and they were... these were in furnaces. If... testing furnaces much hotter temperature for longer periods of time, they still didn't collapse.

TRADUZIONE: Be', i modelli dei piani non crollarono durante i test, ed erano... questi erano dentro dei forni. Se... forni di collaudo a temperatura molto più alta per periodi più lunghi di tempo, non crollarono lo stesso.

Una volta tanto, l'affermazione di Kevin Ryan è formalmente corretta: ma detta così, senza contesto, sembra suggerire che la struttura del World Trade Center non possa essere collassata per l'intensità degli incendi e che quindi ci debbano essere state all'opera forze ben più potenti e misteriose.

La realtà è che neanche la ricostruzione definitiva del NIST sostiene che i solai collassarono al WTC. Dice che i solai si imbarcarono per il calore, ma con poche eccezioni (i solai colpiti dagli aerei) non collassarono: anzi, resistettero tanto da deformare le colonne perimetrali, tirandole verso l'interno. Furono quindi queste colonne perimetrali a cedere, come documentato anche fotograficamente. I test del NIST, insomma, corrispondono a quanto osservato al World Trade Center.

Gli autori di Zero forse non se ne sono resi conto, ma Kevin Ryan sta dicendo maldestramente che il NIST non ha mentito e che la ricostruzione "ufficiale" è esatta.

Zero, infatti, presenta questa frase di Ryan come se fosse un mistero e una contraddizione rispetto alla ricostruzione comunemente accettata: ma lo è soltanto per chi è rimasto abbarbicato alla primissima ipotesi tecnica, fatta prima che si rendessero disponibili i dati e le immagini delle inchieste. Va ricordato, infatti, che il collasso pre-crollo dei solai fu ipotizzato da alcuni tecnici soltanto inizialmente, ma non fa parte della ricostruzione tecnica definitiva.

Ryan sembra appunto rimasto fermo a questa versione obsoleta della ricostruzione tecnica. Il risultato è un'argomentazione fasulla, che tenta di presentare le posizioni avversarie in modo parziale e tendenzioso per poi farle sembrare implausibili: un altro straw man argument. E' come se in un processo per omicidio l'avvocato della difesa facesse notare alla giuria il fatto inquietante e misterioso che la vittima stranamente non presenta alcuna ferita da arma da fuoco, dimenticandosi che in realtà la causa della morte è un avvelenamento e che l'hanno capito tutti tranne lui.

Non c'è dunque nulla di sospetto nei risultati dei test del NIST su modelli fisici dei solai, documentati nelle 470 pagine del rapporto NIST NCSTAR 1-6B: semplicemente, e in estrema sintesi, i test chiariscono che la struttura dei solai del World Trade Center era davvero conforme alle norme antincendio vigenti (ASTM E 119) e si sarebbe imbarcata, senza cedere, in caso d'incendio senza impatti che ne avessero asportato la protezione antincendio. Questo è un fatto mostrato per esempio nella figura mostrata qui sotto, tratta appunto dal rapporto NIST.


L'imbarcamento del modello di solaio delle Torri Gemelle, rivestito dalla protezione antincendio a spruzzo, nei test fisici del NIST. Questo non è l'imbarcamento massimo raggiunto nel corso dei test. Immagine tratta dalla Figura 3-11 del rapporto NIST NCSTAR 1-6.

Si noti che l'imbarcamento mostrato in questa figura è circa la metà di quello massimo raggiunto nel corso dei test, perché il raffreddamento della struttura ha prodotto un parziale recupero di forma dopo il termine del test ("Note that, upon cooling, the test specimen recovered at least half of the deflection achieved during the test so deflections seen in Fig. 3-11 are considerably less than the deflections at the end of the test". NIST NCSTAR 1-6, pag. 49).

Come già accennato, va ricordato inoltre che i modelli dei solai utilizzati nei test avevano una differenza fondamentale rispetto agli originali: la loro protezione antincendio era intatta, mentre quella delle Torri Gemelle fu dilaniata dagli impatti degli aerei, denudando l'acciaio in un volume molto ampio (la sezione di penetrazione degli aerei) ed esponendo il metallo direttamente al calore degli incendi.

Questa differenza è spiegata anche nella sintesi pubblicata dal NIST a dicembre 2007 e disponibile in traduzione italiana:

...il NIST ha svolto una serie di quattro test d'incendio standard (Standard Fire Tests) (ASTM E 119), come dichiarato nel documento NIST NCSTAR 1-6B. Poiché le strutture di prova per tutti e quattro gli Standard Fire Test erano state protette con materiale ignifugo applicato a spruzzo (sprayed fire-resistant material, SFRM), non è stato possibile trarre delle conclusioni in merito alla risposta delle Torri del WTC agli incendi dell'11 settembre 2001, perché l'impatto degli aerei causò la presenza di acciaio privo di protezione nella zona colpita dagli incendi.


Quanti sarebbero i cospiratori del NIST?


Fermiamoci un attimo, perché il rapporto NCSTAR 1-6B del NIST citato qui sopra non solo descrive i test, ma a pagina 320 prende anche una posizione esplicita nei confronti delle teorie complottiste che pone a Kevin Ryan e soci un problema piuttosto interessante:

Il NIST non ha trovato alcuna prova a sostegno delle ipotesi alternative che suggeriscono che le torri del WTC siano state abbattute da una demolizione controllata usando esplosivi collocati prima dell'11 settembre 2001. Il NIST, inoltre, non ha trovato alcuna prova che missili siano stati lanciati verso le torri o le abbiano colpite. Fotografie e video ripresi da varie angolazioni hanno invece mostrato chiaramente che il crollo è iniziato in corrispondenza dei piani degli incendi e degli impatti e che il crollo è progredito dai piani d'inizio verso il basso, finché le nubi di polvere ne hanno coperto la vista.

Questa negazione senza mezzi termini delle teorie complottiste da parte del NIST comporta che i sostenitori delle teorie alternative devono accusare il NIST di mentire e quindi far parte della cospirazione. Ma si fa in fretta a dire "il NIST" e a dimenticarsi che dietro quella sigla e dietro il rapporto tecnico sul World Trade Center ci sono oltre 170 persone: rendiamocene conto elencando i loro nomi, tratti dal rapporto NIST.

Qualcuno è disposto ad accusare Shyam S. Sunder, il direttore delle indagini tecniche del NIST (foto accanto), di coprire consapevolmente gli autori della strage di quasi 3000 persone? Tutti gli individui elencati qui sotto sarebbero cospiratori?
  • Membri del National Construction Safety Team: S. Shyam Sunder (nella foto), Sc.D., Richard G. Gann, Ph.D., William L. Grosshandler, Ph.D., .S. Lew, Ph.D., P.E., Richard W. Bukowski, P.E., Fahim Sadek, Ph.D., Frank W. Gayle, Ph.D., John L. Gross, Ph.D., P.E., Therese P. McAllister, Ph.D., P.E., Jason D. Averill, J. Randall Lawson, Harold E. Nelson, P.E., Stephen A. Cauffman.
  • Personale tecnico del NIST: Mohsen Altafi, Robert Anleitner, Elisa Baker, Stephen Banovic, Howard Baum, Carlos Beauchamp, Dale Bentz, Charles Bouldin, Paul Brand, Lori Brassell, Kathy Butler, Nicholas Carino, Sandy Clagett, Ishmael Conteh, Matthew Covin, Frank Davis, David Dayan, Laurean DeLauter, Jonathan Demarest, Stuart Dols, Michelle Donnelly, Dat Duthinh, David Evans, Richard Fields, James Filliben, Tim Foecke, Jeffrey Fong, Glenn Forney, William Fritz, Anthony Hamins, Edward Hnetkovsky, Erik Johnsson, Dave Kelley, Mark Kile, Erica Kuligowski, Jack Lee, William Luecke, Alexander Maranghides, David McColskey, Chris McCowan, Jay McElroy, Kevin McGrattan, Roy McLane, George Mulholland, Lakeshia Murray, Kathy Notarianni, Joshua Novosel, Long Phan, William Pitts, Thomas Ohlemiller, Victor Ontiveros, Richard Peacock, Max Peltz, Lisa Petersen, Rochelle Plummer, Kuldeep Prasad, Natalia Ramirez, Ronald Rehm, Paul Reneke, Michael Riley, Lonn Rodine, Schuyler Ruitberg, Jose Sanchez, Raymond Santoyo, Steven Sekellick, Michael Selepak, Thomas Siewert, Emil Simiu, Monica Starnes, David Stroup, Laura Sugden, Robert Vettori, John Widmann, Brendan Williams, Maureen Williams, Jiann Yang, Robert Zarr, Jeffrey Fong, Glenn Forney, William Fritz, Anthony Hamins, Edward Hnetkovsky, Erik Johnsson, Dave Kelley, Mark Kile, Erica Kuligowski, Jack Lee, William Luecke, Alexander Maranghides, David McColskey, Chris McCowan, Jay McElroy, Kevin McGrattan, Roy McLane, George Mulholland, Lakeshia Murray, Kathy Notarianni, Joshua Novosel, Long Phan, William Pitts, Thomas Ohlemiller, Victor Ontiveros.
  • Esperti e consulenti del NIST: Vincent Dunn, Steven Hill, John Hodgens, Kevin Malley, Valentine Junker.
  • Dipartimento del Commercio e supporto istituzionale al NIST: Michele Abadia-Dalmau, Kellie Beall, Arden Bement, Jr., Audra Bingaman, Sharon Bisco, Phyllis Boyd, Marie Bravo, Craig Burkhardt, Paul Cataldo, Virginia Covahey, Deborah Cramer, Gail Crum, Jane Dana, Sherri Diaz, Sandra Febach, Susan Ford, James Fowler, Matthew Heyman, James Hill, Verna Hines, Kathleen Kilmer, Kevin Kimball, Thomas Klausing, Donna Kline, Fred Kopatich, Kenneth Lechter, Melissa Lieberman, Darren Lowe, Mark Madsen, Ronald Meininger, Romena Moy, Michael Newman, Gail Porter, Thomas O’Brian, Nualla O’Connor-Kelly, Norman Osinski, Karen Perry, Sharon Rinehart, Michael Rubin, Rosamond Rutledge-Burns, John Sanderson, Hratch Semerjian, Sharon Shaffer, Elizabeth Simon, Jack Snell, Michael Szwed, Kelly Talbott, Anita Tolliver, Joyce Waters, Teresa Vicente, Dawn Williams.

La cospirazione s'allarga


Non solo: ai membri del NIST sopra elencati si dovrebbero aggiungere, secondo le argomentazioni dei complottisti, i circa 120 membri delle seguenti società, enti e università che hanno collaborato direttamente con il NIST alle indagini e quindi devono per forza essere a conoscenza dei fatti e di una loro eventuale falsificazione. L'elenco completo, con tutti i nomi, è nel rapporto NIST.
  • Applied Research Associates, Inc.
  • American Airlines
  • Baseline, Inc.
  • Blanford Land Development Corporation
  • Carr Futures, Inc.
  • City of New York Fire Department
  • Computer Aided Engineering Associates, Inc.
  • DataSource, Inc.
  • GeoStats, Inc.
  • Gilsanz Murray Steficek LLP
  • Hughes Associates, Inc.
  • Isolatek International, Inc.
  • John Jay College
  • Laclede Steel
  • Leslie E. Robertson Associates, R.L.L.P.
  • Marsh & McLennan Companies
  • Metal Management Northeast, Inc.
  • National Fire Protection Association
  • National Research Council, Canada
  • NuStats, Inc.
  • Rosenwasser/Grossman Consulting Engineers, P.C.
  • Science Applications International Corporation
  • Siemens
  • Silverstein Properties
  • Simpson Gumpertz & Heger Inc.
  • Simpson, Thacher & Bartlett LLP
  • Skidmore, Owings & Merrill, LLP
  • State University of New York
  • Structural Engineers Association of New York
  • Teng & Associates, Inc.
  • The Boeing Company
  • Underwriters Laboratories, Inc.
  • University of Chicago
  • University of Colorado
  • University of Michigan
  • Wachtell, Lipton, Rosen & Katz
  • Williams & Connolly LLP
  • Wiss, Janney, Elstner Associates, Inc.

La cospirazione s'allarga ancora


KEVIN RYAN: So... a few months later, the government put out an update on their report. And they stated, not only that the floors did not collapse...

TRADUZIONE: Così... alcuni mesi dopo, il governo pubblicò un aggiornamento al loro rapporto. E dichiararono non solo che i solai non erano crollati...

Kevin Ryan a questo punto attribuisce al governo la paternità dei rapporti tecnici. Questo è errato e ingannevole: i rapporti sul crollo delle Torri Gemelle sono stati tutti realizzati dalle più prestigiose autorità tecniche indipendenti degli Stati Uniti. Dire che sono opera del "governo" è una bubbola, un tentativo di spersonalizzazione, che serve a nascondere la loro autorevolezza e instillare diffidenza nello spettatore, suggerendo che siano invece il parto autoritario di un politico o di un burocrate. Zero, in sostanza, vuol far credere che i rapporti tecnici siano null'altro che una velina di governo priva di fondamento scientifico.

Si potrebbe argomentare che le autorità tecniche statunitensi sono comunque legate al governo USA e quindi potrebbero scrivere quello che ordina loro il governo. Ma siamo nel campo della scienza, nel quale è difficile mentire senza essere prima o poi scoperti. I tecnici di tutto il mondo leggono i rapporti del NIST: se ci fossero fandonie, le scoprirebbero. Contar frottole sarebbe quindi non solo difficile, ma anche stupido.

Non solo: se si ipotizza che il NIST, la FEMA, l'ASCE, la UL e gli altri enti interessati abbiano pubblicato menzogne su istigazione governativa, occorre includere fra i membri perfettamente omertosi della cospirazione non solo tutti i partecipanti all'inchiesta del NIST, ma anche quelli di tutti questi enti, e poi anche tutti gli addetti ai lavori statunitensi e i loro colleghi in tutto il mondo. Compresi gli ingegneri strutturisti, gli architetti e i Vigili del Fuoco italiani, nessuno dei quali contesta i dati dei rapporti tecnici riguardanti l'11 settembre.

A questo punto, affermazioni come quelle di Giulietto Chiesa a Raitre, secondo il quale "bastano alcune centinaia" di persone per organizzare l'immensa, quadrupla cospirazione dell'11 settembre, assumono una connotazione perlomeno surreale.

Più in generale, nessun esperto di settore, in nessun paese del mondo, che abbia studiato i rapporti tecnici aggiornati degli eventi dell'11 settembre li ha messi in discussione (i più abili tra i lettori saranno tentati di citare l'ingegnere strutturista svizzero Jörg Schneider, che sostiene che "il WTC7, con grande probabilità, è stato abbattuto mediante esplosivi", ma Schneider dichiara di essere arrivato alla propria conclusione soltanto "esaminando vari video disponibili su Internet che mostrano il crollo dell'edificio" e leggendo "solo alcune parti" dei rapporti NIST e FEMA).

Anzi, la letteratura di settore ha utilizzato i disastri del World Trade Center e specificamente i rapporti NIST come base per nuove normative edilizie e nuove tecnologie di costruzione: si vedano, per esempio, la Local Law 26/2004, entrata in vigore il 24/6/2004, che modifica le norme edilizie nella città di New York; la descrizione delle modifiche ai progetti in corso del New York Times; o le nuove tecniche utilizzate per il grattacielo che sostituisce l'Edificio 7 del WTC.

Per esempio, l'International Building Code, la principale normativa statunitense per l'edilizia, è stata riveduta e aggiornata proprio sulla base delle raccomandazioni del NIST derivanti dallo studio dei crolli del World Trade Center.

I sostenitori delle teorie alternative, e Kevin Ryan in primis, non hanno alcuna giustificazione per quest'assoluta omertà degli addetti ai lavori. Possiamo seriamente pensare che gli ingegneri italiani, francesi, cinesi, cubani, nordcoreani accettino di tacere o di dire menzogne su comando del governo degli Stati Uniti?

Nessun commento: